(Saverio Albanese per iVolleymegazine.it) La Omifer Franco Tigano Palmi, con le spalle al muro, non sbaglia la fondamentale sfida senza ritorno e conquista al palazzetto “Mimmo Surace” la seconda vittoria stagionale contro la Delta Group Porto Viro per 3–1 (25–13 25–19 24–26 25–20) i parziali dei set), la squadra che ha maggiormente sorpreso in positivo per i risultati acquisiti nelle prime nove giornate di questa regular season.
Al team del patron Pino Carbone serviva una giusta dose di positività dopo le cinque sconfitte consecutive, le ultime tre subite con il più classico dei punteggi con Brescia, Cuneo e Fano, ma soprattutto serviva una vittoria per non vedere assottigliate ulteriormente le proprie chance di permanenza nella seconda categoria nazionale. Il tecnico argentino Jorge Cannestracci, al primo successo da quando siede sulla panchina gialloblù, conquista la vittoria numero 72 nella cadetteria in 160 gare disputate (media 0.45, quasi una vittoria ogni due gare). Tutto bene quel che finisce bene, con una convincente prestazione corale per la compagine della Costa Viola, capace di mostrare per la prima volta il suo vero volto, quello di una squadra concreta, cinica, affamata e di ottima qualità quando bisogna mettere a terra i palloni più “scottanti” per vincere partite di questa valenza, con diciotto block (contro cinque), sette vincenti dai nove metri contro sei, 47% in attacco contro il 37% di quello nerofusia.
L’argentino Felipe Benavidez è stato l’MVP, mettendo a referto 23 punti e un eccellente 62% sui 26 palloni attaccati, con tre servizi vincenti e quattro muri punto, spalleggiato adeguatamente dal “figlio d’arte” Lorenzo Sala, a quota 19, con quattro ace, un muro vincente, e un proficuo 45% sui 31 palloni giocati in fase offensiva, hanno messo a “ferro e fuoco” la difesa veneta.
In doppia cifra hanno concluso la gara anche il sempreverde centrale Carmelo Gitto e l’altro martello Francesco Corrado con undici punti a testa, con prode capitano che si è esaltato con cinque muri vincenti e il 55% in attacco, mentre l’attaccante crotonese ha chiuso il set iniziale con un attacco potente e preciso. Di notevole spessore anche la prestazione in cabina di regia per Matteo Paris, che ha distribuito da par suo il gioco offensivo della squadra palmese.
La vittoria da tre punti, che fa il paio con quella alla frazione decisiva dello scorso 27 ottobre contro Macerata, fa comunque respirare la OmiFer Franco Tigano Palmi, che resta sempre in ultima posizione nella graduatoria generale a quota cinque punti, con cinque lunghezze di ritardo dalla coppia Macerata–Reggio Emilia, con i marchigiani sconfitti in casa dopo una doppia imperiosa rimonta alla frazione decisiva (16–18) con la vice capolista Brescia e gli emiliani superati non senza rimpianti, al termine di quattro parziali, nello scontro salvezza di Pineto.
Uno squillo importante in chiave salvezza lo ha dato Cantù, capace di superare sorprendentemente in casa (3–0 il finale) una Emma Villas Siena che non ha ancora trovato una chiara identità in queste prime dieci giornate dove si trova in nona posizione con 13 punti, con quattro lunghezze di ritardo dalla zona Play Off e tre dalla retrocessione. Domenica prossima, festa dell’Immacolata, arriva la prima delle due trasferte consecutive a Siena per la OmiFer Palmi (la quarta di seguito sempre in anticipo), con inizio alle ore 16:00.
Dopo le schermaglie iniziali per la compagine veneta (2–4), il turno al servizio del laterale argentino Felipe Benavidez propria il torrenziale break di nove punti a zero (11–4), che spianano la strada nel set di apertura, con tre ace e altrettanti muri vincenti (due dei quali messi a segno da capitan Gitto), due errori in attacco e un contrattacco vincente dei gialloblù. Il tecnico ospite Daniele Morato con una serie di cambi cerca di dare una scossa ai suoi ragazzi con l’ingresso di Innocenti (11–4), Bellia (14–8) e successivamente di Chiloiro, Magliano e Ballan (16–9), non ricavando il classico “ragno dal buco”.
Palmi allunga sul più dodici (23–11 realizzato da un superlativo Benavidez), mentre Sala e Corrado fissano il punteggio sul 25–13.
Nella fase iniziale e centrale del secondo parziale si procede sul filo del più assoluto equilibrio (0–24–3 8–7 10–10 12–11 16–14), con le due squadre capaci di esaltarsi con un paio di recuperi prodigiosi in fase difensiva. E’ l’argentino Benavidez ha propiziare ancora una volta il letale break (22–17), che Sala rende ancora più corposo con due ace consecutivi (24–18): un attacco dell’opposto cubano Edwin Arguelles Sanchez annulla il primo dei tanti set point che si concretizza subito dopo con l’errore in battuta del capitano nerofucsia Matteo Sperandio, che nei due set successivi non vede più il campo perchè sostituito da Riccardo Ballan.
Il terzo parziale è il più avvincente dopo l’ennesima “sparata” iniziale degli ospiti (0–3 5–67–8), con il Palmi che alza i giri del proprio “motore” per un paio di tentativi di “fuga” prontamente ricuciti dai ragazzi di Daniele Morato: sul rettilineo finale, dopo l’ennesima partita (23–23), l’attacco vincente di Corrado porta il Palmi al match point, annullato dal laterale greco Charalampos Andreopoulos, top scorrer dei suoi con 18 punti, ma un errore in attacco dello stesso Corrado e dopo il time out chiesto da Cannestracci, è lo stesso attaccante greco a riaprire la contesa al termine di un avvincente scambio (24–26).
Palmi parte nel set conclusivo senza timore reverenziale nei confronti di una squadra che prima di questa sfida la sopravanzava di quindici lunghezze (due contro diciassette), con buone soluzioni in attacco innescate da un pimpante Paris che le consentono ai gialloblù di portarsi subito avanti nel punteggio (8–5) e allungare con decisione nella fase centrale (16–1121–16). La squadra veneta, con un sussulto, piazza un break di tre punti a zero, con un attacco incisivo e iunsuccessivo servizio vincente del greco Andreopoulos (21–18), mentre il laterale Lorenzo Magliano sigla il meno due (21–19), ma è un “fuoco fauto” perché Palmi rimette subito la barra dritta con due attacchi risolutivi del gigantesco Lorenzo Sala, il muro “granitico” di Francesco Guastamacchia su Andreopoulos (24–20) e l’ace conclusivo di Sala, può finalmente tornare a sorridere (25–20).