Pallavolo LeNostreInterviste – Jennifer Boldini: ”La mia pallavolo la descriverei come un sorriso, quando la tua passione è il tuo lavoro tutto è più semplice”

(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) L’UYBA Busto Arsizio non è più una sorpresa. Dopo un avvio complicato, le Farfalle hanno spiccato il volo, senza più fermarsi, risalendo la classifica fino al quinto posto con sei successi consecutivi. Una serie incredibile, una pagina importante della storia recente di Busto, ma in un certo senso non casuale. Come racconta la palleggiatrice dell’Eurotek, Jennifer Boldini, gli attuali risultati partono da un lavoro già pregresso e stanno facendo riaffiorare la grande passione della città.

REAZIONE – “Tornando indietro rifarei tutto di questa stagione – ci racconta la regista – Penso che anche le sconfitte abbiano svolto un ruolo in questo percorso, ma questo gruppo è nato alla fine della stagione scorsa, un processo lungo di cui ora vediamo i frutti che non sono figli del caso. Abbiamo impiegato un po’ più di tempo del previsto per ingranare, ci sono servite le prime tre giornate di campionato. Però poi abbiamo trovato il nostro ritmo e cerchiamo di mantenerlo il più possibile”.

DIFFICOLTÀ – Eppure l’avvio delle bustocche faceva presagire tutt’altro. Tre sconfitte hanno portato al cambio in panchina con il ritorno al ruolo di responsabile tecnico di Enrico Barbolini, che dopo aver guidato le Farfalle alla salvezza nel finale dello scorso campionato, era rientranto nei ranghi dello staff come secondo. La metamorfosi di Busto assume ancor di più valore se si pensa al percorso fatto: ”Riuscire a rialzarsi non è stato semplice, l’entusiasmo è stato un motore trainante. Alle sconfitte maturate non riuscivamo a trovare una soluzione, non riuscivamo neanche a individuare il problema. Quando le cose non funzionano non è facile, e in un bel gruppo è ancora più difficile trovare una soluzione a un problema che non si vede chiaramente. Le prime tre settimane sono state davvero complicate, ma dalla vittoria contro Scandicci tutto è andato in discesa. Quando riprendi fiducia e hai un gruppo che funziona, è tutto più facile”.

CAMBIAMENTI – ”Quando sono arrivata, sentivo di essere in un ambiente molto più grande di me. Busto ha una storia incredibile, e mi sentivo onorata di entrare in questo palazzetto. Ora mi sento parte di questa famiglia. Sono più consapevole, e penso che questo si veda anche in campo. Lo stesso vale per il gruppo: sia per le conferme dell’anno scorso, che erano nella mia stessa situazione, sia per i nuovi innesti, italiani e stranieri, che si sono adattati benissimo”.

EQUILIBRIO – Nella quotidianità della Boldini non c’è solo il volley, ma uno spazio per staccare dai ritmi di un calendario denso di impegni: ”Riuscire a staccare, specie nei momenti negativi, è fondamentale. Credo fermamente che leggere e studiare aiuti tanto. Invito sempre le mie compagne a farlo, perché è utile a prescindere da quello che si farà in futuro. I libri mi hanno aperto la mente, permettendomi di costruire la mia persona dentro e fuori dal campo”.

IL GRUPPO – ”Siamo una squadra molto ambiziosa. Mi permetto di dire che il nostro mantra è “testa bassa, lavorare; testa alta, in campo la domenica.” Siamo un gruppo di lavoratrici con ambizioni molto alte, nessuna giocatrice o membro dello staff dà nulla per scontato. Questo è molto bello perché ci spinge verso un obiettivo comune. Guardiamo solo avanti, alla prossima partita, senza distrarci con le vittorie passate, per non rischiare di deviare dalla nostra rotta. Ora la classifica dice che il quarto posto è alla nostra portata, a inizio stagione sarebbe stato impensabile. In questo momento faccio fatica a dare un obiettivo preciso, ma vedo una squadra che può sognare in grande. E allora, perché non farlo?”

CONSAPEVOLEZZA – La crescita della Boldini passa dalla quotidianità, la voglia di far sempre meglio, la consapevolezza di fare ciò che si ama: ”La mia pallavolo la descriverei come un sorriso: quando la tua passione è anche il tuo lavoro diventa tutto più semplice. Quando entro in campo l’entusiasmo è fondamentale, qualcosa che può trascinarti anche quando le cose non vanno alla perfezione. Sia a me stessa che alla squadra cerco di trasmettere serenità, sono tutti aspetti più mentali che tecnici. Nel nostro sport poi abbiamo la fortuna di poter essere a contatto con i nostri sostenitori. A me piace condividere con loro alcuni momenti, ascoltare le loro storie, perché ognuno ha una sfumatura diversa, e dal bambino al sostenitore più anziano è bello creare questa connessione tra squadra e pubblico. Penso sia il vero valore aggiunto del nostro sport”.

Foto di Stefano Moroni