Il tecnico della Lokomotiv Novosibirsk, il bulgaro Plamen Konstantinov, dopo aver perduto la semifinale di Coppa di Russia contro lo Zenit Kazan ha sottolineato, on una intervista pubblicata da sport.bussiness-gazeta.ru, di come la società sia delusa dal rendimento di Yoandy Leal, il cubano naturalizzato brasiliano ingaggiato durante il mercato della scorsa estate. “Non ho ancora visto Leal”. Poi alla domanda se lo schiacciatore avesse ancora un problema alla spalla ha aggiunto: “Abbiamo risolto quel problema con la spalla. Tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto. Ci hanno mandato in Italia a cercare uno specialista per dare un’occhiata, dare un parere e un programma per il suo recupero. La questione non riguarda più la spalla, ma la sua condizione, il suo rendimento ottimale in partita, che non abbiamo ancora visto. Lui è lontano da ciò che serve. Abbiamo preso Leal come un forte finalizzatore, come un elemento che porta punti. In modo che possa mettersi mostrare le sue doti in attacco, al servizio, a muro. Ma non lo vediamo ancora… “
Poi l’ex-ct della Bulgaria, che da giocatore ha giocato nella nostra Serie A prima a Gioia del Colle e poi a Montichiari, ha parlato del problema in regia attualmente pesante perché Igor Kobzar, il fratello di Vikoriia anche le regista a Vallefoglia, è stato fermato dai medici (per problemi neurologici), ma che la società siberiana vorrebbe risolvere con l’ingaggio di Abaev, cresciuto nelle sue giovanili ma non più legato a vincoli con il Lokomotiv: “Avremmo dovuto prenderlo prima. – Ha dichiarato a Bo Sport – Ho sentito che anche lo Zenit è interessato. Abbiamo sempre una porta aperta per i nostri studenti, ma non siamo i primi della fila. Tuttavia, come al solito. Vediamo dove va a finire… Ma non è il momento di parlare del futuro, se l’alzatore che sta giocando sente che già programmiamo il futuro… – per poi concludere – L’anno scorso quando sono iniziati i playoff: è apparsa la notizia che Ngapeth sarebbe arrivato nella Lokomotiv. Gli atleti in questi casi pensano: ecco, non restiamo”.
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