Pallavolo A2M – Palmi ha sporto denuncia per il furto nello spogliatoio di Ravenna
(Saverio Albanese per iVolleymagazine.it) Nemmeno il tempo di poter festeggiare il punto conquistato nello storico impianto del “PalaDe Andre” contro la super capolista Consar Ravenna, che ha inanellato la decima “perla” consecutiva, la quarta stagionale rimontando un doppio svantaggio dopo le tre super rimonte del girone di andata contro Pordenone in casa, Aversa e Acicastello in trasferta, che la brutta sorpresa per gli atleti della OmiFer Franco Tigano Palmi si trova, come suol dirsi, dietro l’angolo. Difatti, al rientro negli spogliatoi, gli atleti hanno trovato una finestra dello spogliatoio rotta, dove ignoti nel corso della partita sono entrati, rubando gli effetti personali, portafogli contenenti soldi, bancomat e carte di credito, orologi, e anche un cellulare, di proprietà del libero veronese Francesco Donati, trovato tramite satellitare nello spiazzale del palazzetto praticamente distrutto.
Il sodalizio della Costa Viola ha sporto denuncia ieri mattina presso il commissariato di Palmi, come da accordi intercorsi domenica sera con i carabinieri della città ravennate, che hanno successivamente ricevuto il fascicolo di denuncia dai colleghi di Palmi.
Raramente il vostro cronista nella quasi quarantennale carriera si è trovato a commentare episodi censurabili di questo genere, che non sono confacenti soprattutto nel mondo pallavolistico. L’unica responsabilità, a nostro avviso, del sodalizio emiliano è stata quella di non aver fatto presente prima della gara che non era presente alcuna forza dell’ordine a vigilare in una partita di un torneo nazionale di Serie A2 maschile.
Il rammarico più grande è soprattutto quello che questa brutta vicenda si sia verificata proprio a Ravenna, città dal ricco patrimonio culturale e artistico, dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita il Sommo poeta Dante Alighieri – che al pari di Leonardo da Vinci – rappresenta la nostra cultura nel mondo. Proprio a Ravenna il grande poeta fiorentino concluse la Divina Commedia (parte del Purgatorio e l’intera cantica del paradiso, pubblicata postuma dai suoi figli), l’opera che più delle altre lo ha reso celebre in tutto il mondo, la cui tomba si trova presso la basilica di San Pietro, nel centro di Ravenna.