Pallavolo Federico Buffa Talks – Julio Velasco episodio 1
Dopo il viaggio alle origini del suo percorso, alla scoperta della sua vita in Argentina prima dell’arrivo in Italia, al centro di questo episodio la filosofia di gioco e di sport di Julio Velasco, in particolare, sulla costruzione del rapporto tra atleta e allenatore.
Appuntamento con il nuovo episodio della decima puntata di Federico Buffa Talks questa sera alle 23.15 su Sky Sport Uno, in streaming su NOW e on demand. Approfondimenti e podcast su Sky Sport Insider. L’anteprima della puntata, andata in onda la scorsa settimana, è visibile sul canale YouTube di Sky Sport a questo link.
Il Metodo Velasco
Per Federico Buffa, la peculiarità della cosiddetta scuola Velasco è evidente fin dal momento in cui varca la soglia di uno spogliatoio: “Ha un modo di entrare – dice – che credo abbia determinate caratteristiche. Quando è entrato nello spogliatoio dell’Italia, l’ultima, la Nazionale femminile, secondo me è Phil Jackson che entra nello spogliatoio dei Lakers dopo aver vinto sei titoli con i Chicago Bulls e i Lakers, e né Shaq né Kobe hanno mai vinto”.
“Ma esiste un metodo Velasco?” chiede Federico Ferri, direttore di Sky Sport. Per l’allenatore argentino non si tratta di una vera scuola, ma più che altro di un percorso in continuo mutamento, un modo di agire che deriva da un bagaglio di conoscenze in continua evoluzione: “Imparo continuamente – spiega Velasco – studio, leggo molto le interviste e i libri di altri allenatori, cerco di capire come funziona il cervello umano, come apprende, perché è da lì che nascono nuove metodologie per rendere ancora più efficace l’allenamento”.
«Una grande squadra sa come mettere in luce un grande campione. Per quello non mi piace molto l’idea di squadra come orchestra sinfonica, perché nell’orchestra sinfonica quello che suona è il direttore d’orchestra, seppur attraverso i musicisti. Per me l’allenatore è piuttosto il leader di un gruppo jazz, dove l’individuo si fa anche notare, c’è l’improvvisazione e la gente applaude più uno che l’altro».
Julio Velasco e la differenza tra uomini e donne
Le parole di Velasco offrono sempre spunti di riflessione e sono fonte ispirazione per generazioni di sportivi e allenatori. Non perdetevi il secondo appuntamento con uno degli allenatori più vincenti della storia dello sport azzurro. La risposta non è scontata: “Le donne – spiega l’allenatore – sono diverse. Non cercano di dimostrare tutte le volte che sono meglio di un’altra, la prima cosa che sta loro a cuore è stare bene con sé stesse, a noi maschi non basta, dobbiamo sempre dimostrare, fare la gran giocata. Le donne sono straordinariamente disciplinate, precise, ordinate, lavoratrici, è facile allenarle da questo punto di vista, però hanno un brutto rapporto con l’errore, cosa che deriva da una cultura secolare. Se sbagliano si puniscono troppo e tendono a non rischiare, pur di non sbagliare di nuovo. Con loro bisogna paradossalmente incentivare l’errore, cosa che con i maschi non farei mai. Non ho mai detto ai maschi “sbagliate, non fa niente” perché sarebbe un disastro, ma con le donne bisogna dire “provate, non importa se sbagliate, non è possibile imparare senza sbagliare, se vogliamo essere creativi dobbiamo passare per l’errore”.
Julio Velasco e il ruolo dell’allenatore