Pallavolo SuperLega – Claudio Bonati parla di Zaytsev, Juantorena e della difficile stagione della Vero Volley Monza
Claudio Bonati, DS Mint Vero Volley Monza è intervenuto domenica scorsa ad After Hours, La SuperLega di notte e nel corso della sua intervista ha approfondito diversi argomenti sulla stagione, purtroppo negativa, della squadra brianzola:
STAGIONE DIFFICILE – La sto vivendo con un misto fra rabbia, delusione e frustrazione. È dall’estate, dopo che abbiamo firmato alcuni contratti, che ci sta perseguitando una sorte non molto benevola. Dopo aver firmato con Rohrs, abbiamo dovuto operarlo per la “sindrome della mano fredda”, è arrivato tardi e questo ritardo all’inizio ha pesato. Mosca si è lussato la spalla poco prima delle Olimpiadi, si è operato, doveva rientrare ai primi di gennaio e in allenamento si è lussato l’altra spalla e ha dovuto ri-opersarsi. Dal 19 settembre, quando è stato dichiarato abile per ricominciare a giocare, Juantorena l’abbiamo visto in campo 3 volte. E nella partita di Taranto si è fatto male alla caviglia. Con Perugia vincevamo 1-0 quando Rohrs si è procurato una distorsione alla caviglia, mentre nel terzo set eravamo avanti di parecchi punti quando Cachopa si è procurato un trauma alle costole. Mi assumo gli errori fatti in fase di costruzione della squadra ma una stagione così non mi era mai capitata. Quando stai cominciando a mettere la testa fuori, ti succede una cosa che ti tira giù e che emotivamente pesa.
LA PARTENZA DI ZAYTSEV – Ha colpito molto anche me. Avevamo fatto un’offerta importante, come l’abbiamo fatta anche dopo per altri giocatori. Ma lui ha preso una decisione senza avvisarci. Ero d’accordo col suo procuratore, che ora mi pare non sia più il suo procuratore, chiedendo di farmi una chiamata e assicurando che avrei parlato con presidenza e proprietario, per quanto la cifra era già alta per il campionato italiano. Invece mi è arrivata poi la comunicazione Ivan che aveva già firmato in Turchia.
CON JUANTORENA – Non stiamo cercando una risoluzione del contratto, stiamo cercando con grande trasparenza e col dialogo di sistemare la parte economica, perché noi capiamo cosa è successo e lui capisce che non è riuscito a fare quello che riusciva a fare prima.
TRA SALVEZZA E CHAMPIONS LEAGUE – Credo sia la caratteristica della società e della nostra presidenza, credere in un progetto e in un allenatore. Tutte le parti hanno colpe della situazione in cui siamo, ma abbiamo iniziato assieme e andiamo avanti assieme per salvarci e provare a vincere la Champions. Perché in tutto questo la cosa incredibile è che siamo arrivati primi nel girone. L’incrocio con Perugia? Era l’unica cosa che speravo non accadesse.
IN CASO DI RETROCESSIONE – Stiamo programmando tutti gli scenari, non vogliamo arrivare sprovveduti a qualsiasi situazione.
DA GIOCATORE A DIRIGENTE – Quando sei un giocatore, vivi la pallavolo in maniera più diretta e, soprattutto, la vivi sentendoti responsabile del tuo destino e di quello della squadra. Da dirigente hai responsabilità che si dividono in tre fasi: lo scouting, per la ricerca dei giocatori; l’organizzazione di tutto ciò che sia la quotidianità, sia il “vedere un po’ più lontano”; la gestione dei gruppi. Io mi diverto molto perché credo sia un bellissimo lavoro, anche se molto impegnativo con due squadre a quel livello. Ma ti dà grandi soddisfazioni, al di là del momento che stiamo vivendo con la squadra maschile.