Pallavolo Polonia – Nikola Grbic: “Sarebbe bello guidare la nazionale polacca, sarebbe un onore”

Il ritorno di Nikola Grbic in Polonia, in occasione della partecipazione della sua Perugia al Memorial Golas, ha “riacceso” l’idea di un suo possibile arrivo sulla panchina dei biancorossi campioni del mondo in carica. Intervistato da sport.tvp.pl il tecnico serbo ha risposto così sull’argomento:
Se le venisse offerta la squadra polacca, accetterebbe? O non vuoi combinare due funzioni?
“Questa è una domanda difficile. Ero interessato ad assumere la direzione della nazionale francese, ma mi sono reso conto che ciò avrebbe significato che non avrei più visto la mia famiglia per quasi un anno intero. Dal momento che l’accordo certo è quello con la Sir Safety Perugia, lo stesso vale per la nazionale polacca. Lavorare contemporaneamente con queste squadre sarebbe molto impegnativo. Un’altra cosa è che quando Vital accettò l’offerta di Perugia, era già l’allenatore della squadra biancorossa. Sarebbe diverso nel mio caso, perché sono già legato al club. Non dipende tutto solo da me”.
Beh, Gino Sirci vorrebbe certamente dire la sua in questa faccenda.
“Queste sono decisioni mie, ma fino ad ora in Italia c’era un regolamento secondo il quale non si possono fare due lavori contemporaneamente (doppio incarico ndr). Non so se non dovrei pagare una multa”.
A quanto ammonta?
“Credo che si tratti di 50.000 euro. Non so se l’importo è cambiato”.
È un bel po’.
“Non è poco. Sarebbe bello guidare la squadra polacca, sarebbe un grande onore. Il fatto stesso che si parli di me come uno dei candidati è un onore. Chi non vorrebbe guidare i polacchi? Ma non accadrà con uno schiocco di dita. Il calendario stesso dovrebbe essere allungato al limite. Se raggiungiamo la finale di Champions League con Perugia, si svolgerà il 22 maggio. La Nations League inizia una settimana dopo. È tutto fattibile, ma non è così facile come sembra. Sono consapevole che per me una tale combinazione sarebbe estenuante. L’ho già fatto una volta con Verona e con la Serbia. È stato molto difficile. Tuttavia, ho esperienza e non rifarei i vecchi errori. Penso che sarebbe comunque un po’ più facile di prima gestire due squadre”.