(Carlo Lisi per iVolleymagazine.it) Le prime due giornate di SuperLega avevano già dato dei segnali, la buonissima qualità di Trento, la positiva esuberanza giovanile di Monza, il problematico allestimento della nuova Perugia, le difficoltà di condizione di Civitanova. I risultati delle semifinali di ieri in SuperCoppa hanno dato dei responsi su cui riflettere: a caldo poche ore dopo la conclusione dei match, a freddo nei prossimi giorni. Quel che è certo è che l’Olimpo del Volley maschile è sotto attacco.
Alzi la mano chi si aspettava questo andamento delle semifinali, ma anche chi pensa che il campo non abbia detto la verità. Penso che nessuno ne abbia il coraggio. La morale dell’Europeo vinto dai giovani Azzurri, figli di una nuova generazione che caratterizzerà gli anni 20 del nuovo millennio (con l’eccezione che conferma la regola che si chiama Giannelli) l’abbiamo vista confermata nell’EuroSuole, allargata anche ai giovani talenti che sono arrivati da noi e che come dimostra il gioco messo in vetrina da Monza, stanno scalando le graduatorie tecniche ed agonistiche.
Il giusto mix tra giovani ed esperti grande qualità ha aperto una breccia nelle mura della Città degli Dei. Ritengo che nel giorno dell’amarezza per dei ko inattesi e per un trofeo che non possono più raggiungere, Civitanova e Perugia hanno avuto la “fortuna” che queste prime risposte siano arrivate ad inizio stagione. Blengini e Grbic devono rimboccarsi le maniche per far capire ai loro organici zeppi di fuoriclasse, che il tempo passa e che quello che era consolidato sino al maggio scorso oggi non c’è più. Per tornare a primeggiare dovranno sudare di più in palestra ed affrontare con maggiore brama di successo, la stagione che come spesso accade dopo le Olimpiadi è quella del cambiamento.
Trentino Volley sull’asse del trio azzurro Sbertoli-Lavia-Michieletto, con il contributo importante e fondamentale dell’esperienza di Kaziyski, Podrascanin e Lisinac, regala un modello che tutti potranno seguire. La grande cultura pallavolistica di un uomo per tutte le stagioni come Angelo Lorenzetti ci ha regalato un modulo interessante, ma probabilmente non definitivo, di schierare la squadra utilizzando 3 posti 4 e senza un opposto do ruolo. Un argomento su cui riflettere in un volley troppo spesso stereotipato.
Parlare di novità per il Vero Volley Monza mi sembra che siamo ingenerosi. Il lavoro del poco celebrato Eccheli ormai da molti mesi è interessante. L’esplosione di Davyskiba baby bielorusso al secondo anno in Italia, la conferma Dzavoronok, se le uniamo a quel che è accaduto nel recente passato con Plotnytskiy e Lagumdzija, ci indicano come sia prezioso il lavoro che sta facendo ormai da alcune stagioni il Ds Claudio Bonati. La costruzione del sestetto lombardo per diverse situazioni ricalca quella di Trento: un asse giovane in cui emergono due azzurri come Galassi (oggi per noi il miglio centrale d’Italia) il libero Federici, che non è diventato campione d’Europa solo perché la sorte sotto forma d’infortunio non lo ha voluto, a cui si deve aggiungere oltre ai già citati Dzavoronok e Davyskiba, anche il bulgaro Grozdanov, dimostra di poter vincere quando viene completato da giocatori di grande esperienza (oltre che classe) come Orduna e Grozer.
Trento e Monza: una delle due stasera potrà festeggiare nell’Olimpo del Volley nostrano. Il futuro ci dirà se la strada che hanno intrapreso è quella giusta per il futuro della pallavolo italiana oppure il loro attacco verrà respinto.
Foto di Michele Benda