La Vero Volley Monza stacca il pass per la Semifinale Scudetto della vivo Serie A1 femminile per la seconda stagione consecutiva, la terza in assoluto della sua storia. Dopo il sorriso casalingo per 3-0 in Gara 1 dei Quarti di Finale domenica, le monzesi stendono una generosa e ben organizzata Reale Mutua Fenera Chieri anche lontano dalla Brianza in Gara 2, sfornando una prova di grande intensità e determinazione ed espugnando il caldo PalaFenera 3-1. Coralità di gioco, lucidità nelle fasi chiave della sfida e tanta solidità in difesa e a muro: Monza mette in mostra il suo lato migliore quando conta, interrompendo i tentativi di reazione delle padrone di casa nel finale di primo e secondo set. Con Larson e Gennari spumeggianti in attacco e in difesa, la Vero Volley può contare anche e soprattutto sulla costanza di Van Hecke (MVP della sfida con 20 punti, di cui 1 ace e 1 muro), sulla super performance di Parrocchiale e della “solita” Danesi tra attacco e muro. Avanti nel terzo parziale 19-15, però, le lombarde calano d’attenzione e si fanno riacciuffare da Grobelna e Cazaute. Chieri sale d’entusiasmo e la riapre, ma Monza nel quarto torna a macinare gioco e punti e quando sembra che le piemontesi stiano replicando il rientro del gioco precedente, una devastante Candi in battuta riporta le sue compagne sui giusti binari, chiudendo la sfida. Monza ora si gode il successo e attende l’esito di Gara 3 tra Novara e Cuneo: una delle due sarà il prossimo avversario delle rosablù nel penultimo atto dei Play-Off Scudetto.
Reale Mutua Fenera Chieri-Vero Volley Monza 1-3 (23-25, 23-25, 25-23, 19-25)
Reale Mutua Fenera Chieri: Cazaute 11, Mazzaro 6, Grobelna 12, Villani 9, Alhassan 9, Bosio 4, De Bortoli (L), Frantti 6, Karaoglu 1, Perinelli, Guarena, Weitzel. Non entrate: Armini (L), Bonelli. All. Bregoli.
Vero Volley Monza: Gennari 15, Danesi 10, Van Hecke 20, Larson 12, Rettke 2, Orro 3, Parrocchiale (L), Candi 6, Davyskiba 3, Stysiak. Non entrate: Lazovic, Negretti (L), Boldini, Moretto. All. Gaspari.
Arbitri: Caretti e Brunelli.
Foto di Gabriele Sturaro