Dopo aver giocato quattro partite, la Calzedonia Verona ha quattro punti in classifica, frutto di due successi al tie-break su campi non facili come quelli di Padova e di Latina, ma anche di due sconfitte interne contro le prime della classe: Perugia e Modena. Il sestetto di Nikola Grbic non riesce a decollare, è ancora alla ricerca della sua identità. Probabilmente stanno pesando più del dovuto alcune situazioni: dall’infortunio che ha tolto di mezzo per un lungo periodo Djuric, al fatto che il gruppo, allenatore compreso, in pratica si è formato a ridosso dell’inizio della stagione. Un gruppo ampiamente rinnovato e che è composto da giocatori di esperienza (Birarelli e Pesaresi) ad altri provenienti da altre realtà tecniche come il martello americano Jaeschke, o chi come Spirito ha lavorato in azzurro per la prima volta tutta una estate. Una squadra che ha bisogno di tempo per amalgamarsi, ma che con il passar dei giorni vede complicarsi la strada verso gli obiettivi che si era proposta in estate.
La Final Four di Coppa Italia è stata già fallita e nelle sensazioni generali non si vede più Verona come quarta/quinta forza del torneo.
Fanno riflettere alcune parole pronunciate da Nikola Grbic al termine del match perduto ieri con Modena. Una partita iniziata benissimo, poi compromessa di fatto nella seconda parte del terzo set, quando da un buon vantaggio veronese si è passati al successo emiliano: “La rimonta è arrivata grazie alla loro bravura, ma anche per demerito nostro. Non abbiamo avuto la capacità di essere cinici e di continuare ad essere aggressivi, questo ha permesso a Modena di rimontare e di chiudere quasi in scioltezza…” Il tecnico serbo ha individuato in questi atteggiamenti i difetti su cui lavorare.
- Pallavolo SuperLega – Verona-Modena 1-3: Nikola Grbic
- #SpecialVolley – Aaron Russell attacco in scioltezza