Pallavolo Storie – Valentina Diouf: ”In Polonia sto benissimo, qui i giornalisti sono più concentrati sullo sport che sul gossip”

(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) Valentina Diouf sta vivendo una nuova parentesi della sua carriera in Polonia all’’ŁKS Łódź allenata dall’italiano Chiappini dove non sembra avere rivali: ”In Polonia sto benissimo, non me l’aspettavo perchè forse non è la prima meta a cui si pensa dal punto di vista sportivo. Il campionato in Polonia è molto seguito e il livello è molto competitivo. Ci sono alcune squadre molto forti anche di livello europeo”.
L’arrivo di Chiappini ha portato novità nella squadra :”Mi piace molto come gestisce il gruppo e la cura nella parte tattica. Su questo aspetto è molto scrupoloso, si prende le sue responsabilità e ne dà altre alle giocatrici”.
La squadra ha ambizioni alte con un roster giovane ma di grande qualità :”Abbiamo un gruppo che secondo me è molto più strutturato rispetto all’anno scorso. Fino ad ora abbiamo vinto tutte le partite per 3-0. Gli obiettivi sono alti, torniamo in Champions e siamo un gruppo che può fare molto bene e puntiamo al massimo auspicabile”.
Ultimamente Giannelli ha ribadito la scarsa considerazione della stampa italiana nei confronti del mondo del volley. Diouf ha giocato in tre continenti diversi e ci spiega la differenza culturale in merito a questo tema: ”La pallavolo in Brasile, Corea e Polonia come in Italia è molto seguita. Nel nostro mondo c’è molta critica e nel mondo è pieno di haters. Qui i giornalisti tendono a non fomentare l’odio, cercando di riportare i fatti per quello che sono realmente stati. Sono più concentrati sullo sport in sé che sul gossip. In altri paesi per avere un po’ di successo c’è un fomento all’odio allucinante che fa solo male al movimento. Nel nostro sport manca ancora il marketing e la promozione. La comunicazione è tutto e servono persone competenti per farla nel migliore dei modi. Oggi, essendo sul digital, c’è bisogno di strategie di marketing efficaci”.
Valentina ci ha parlato anche di alcuni “passaggi” delicati della sua carriera di campionessa, come il suo addio a Perugia, in cui ha spiegato in prima persona ai propri tifosi del perché di certe scelte: ”L’atleta viene visto come qualcosa di molto lontano dalla realtà. Siamo persone normalissime e con i social possiamo abbattere questa barriera per la quale l’atleta viene mitizzato. Stando più vicini alle persone che ti seguono ho visto che nella mia community c’è solo gente che mi supporta”.
Opposto dalle spiccate doti offensive, per Diouf si può ancora migliorare: ”Nel 2023 saranno più di 20 anni che gioco a pallavolo ed è stimolante con me stessa il fatto di poter migliorare sempre in qualcosa, in ogni fondamentale. Quando giocavo in Italia mi avevano convinto di non saper difendere. All’estero sono solo una giocatrice e come tale, come chiedono una cosa agli altri, la chiedono anche a me. Da lì ho capito che tanti limiti ce li mettono in testa: adesso non sono un libero ma difendo. Quando ero più giovane non c’erano tante persone con la mia struttura, non sapevano come gestire un’altezza del genere. Con gli anni però ho capito che avere leve così lunghe non è un problema ma uno stimolo ulteriore a sfidare i propri limiti imparando qualcosa di nuovo ogni volta”.

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