Pallavolo Storie – Daniele Santarelli le sue vittorie e le sue scelte

E’ stato il grande protagonista della pallavolo femminile italiana e Mondiale, con le sue vittorie (Mondiale con la Serbia e con Conegliano, dominatore in Italia con la sua Imoco), ma anche per la scelta importante e “coraggiosa” di lasciare Boskovic&C. per approdare sulla panchina della Turchia.
In una intervista concessa a gazzettino.it ha affrontato questi e tanti altri argomeni, eccone alcuni stralci.
CASA MIA – “Conegliano è casa mia, e ormai lo è da tanto tempo. Passare dalla nazionale serba a quella turca non cambierà niente per quanto riguarda il mio futuro qui, anzi. Forse per certi aspetti potrebbe semplificarmi le cose perché seguire le giocatrici del campionato turco potrebbe essere più semplice, considerato che quasi tutte giocano in patria ed è un campionato che conosco molto bene”
MOKI N.1 – “L’ho sempre saputo, fin da quando ci siamo conosciuti. Monica è una ragazza straordinaria, una stacanovista con grandi ambizioni. D’altronde non si rimane al top mondiale a 35 anni senza avere queste caratteristiche. Abbiamo un carattere molto simile ma anche dei modi diversi di affrontare alcune situazioni. Per dire, se io sono teso lei di norma è molto tranquilla”.
TRE GRANDISSIME – “Egonu, Boskovic, Haak: tutte e tre sono grandissime persone ancora prima che atlete, e lo dico per esperienza diretta. A Paola sono molto legato, è una ragazza speciale e un’atleta clamorosa, e sinceramente spero di poterla allenare ancora un giorno. Boskovic è un leader silenzioso, con lei ho vissuto un’esperienza breve ma intensa, perché di fatto l’ho conosciuta soltanto al Mondiale con la Serbia. Isabelle invece è la solarità e la serenità fatta persona, poco da dire. È bello vedere che anche un paese che magari non è famosissimo per la pallavolo femminile abbia regalato un’atleta così forte e completa al movimento. Non è un caso se è stata eletta la giocatrice migliore d’Europa”.
LA TRATTATIVA – “Sinceramente per me era difficile pensare di affrontare una nuova avventura sulla panchina turca. La federazione ha dimostrato di volermi fortemente, e io ho accettato questa sfida. Un’occasione diversa ma allo stesso tempo stimolante. Conosco i pro e i contro della mia scelta, qualcuno potrebbe anche definirmi un pazzo per avere salutato la nazionale campione del mondo, ma sono curioso per questa esperienza”.
GLI OBBIETTIVI – “Competere con le nazionali più forti al mondo. Il roster è di alto livello, ma ci sono davvero tante nazionali che possono lottare per traguardi importanti, a partire dagli Europei che si disputeranno questa estate (divisi tra Belgio, Italia, Estonia e Germania, ndr). Poi nel 2024 ci saranno le Olimpiadi, un sogno per me. Penso sia la massima espressione dello sport e voglio vivere un’esperienza simile, lavoreremo per arrivare nelle migliori condizioni possibili”.