(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) Giulio Magalini sta vivendo questa parte del campionato sull’onda dell’entusiasmo, giocando per la prima volta da titolare in campionato nel sestetto di Stoytchev inanellando tre prestazioni di ottimo livello. Con il millennials in campo assieme a Mozic sono arrivati tre successi su tre apparizioni con la vittoria al tiebreak con la Lube in grado di riaccendere la lotta per il quarto posto: ”Sto vivendo il sogno di ogni ragazzo che gioca a pallavolo, si vive un’atmosfera molto bella. Ci si allena bene in settimana per dare il massimo sul campo. La continuità è ciò che serve a un giovane: pian piano bisogna affermarsi e avere questa linea di continuità che secondo me ti forma. Il momento più bello in questi tre match è stato un contrattacco contro la Lube dove ho sentito esplodere il palazzetto e lì ho sentito un’emozione diversa”.
In una squadra dove Keita, Sapozkhov e Mozic si prendono la scena per le loro incredibili giocate non è facile riuscire a emergere, ma Magalini ha confermato di essere un prospetto di grande avvenire, mostrando carattere subito dal match contro la Lube. Il “quarto asso” di un poker di talenti, che fa sognare Verona: ”Bisogna capire che in attacco abbiamo degli interpreti indescrivibili, di livello mondiale, tre giocatori che stanno esplodendo. Per me è un banco di prova per migliorare e imparare ad affrontare ogni avversario. Siamo un gruppo unito quindi se è assente una persona non è che manca un punto di riferimento perché ogni membro della squadra è un riferimento per tutti. All’interno del gruppo siamo tutti giovani quindi riusciamo a condividere tutto. Incluso Raphael che sulla carta potrebbe essere il padre di tutti noi, ma per mentalità e giovane e da capitano riesce sempre a darci una mano”.
Dopo un passato tra Club Italia e UniTrento in A2 e A3, Magalini è cresciuto sotto l’ala di Rado Stoytchev a Verona dove con gli scaligeri è al terzo anno consecutivo: ”Sin da quando sono arrivato Stoytchev mi ha cresciuto e sono migliorato tantissimo. La crescita è stata sia a livello mentale che fisico, ma soprattutto sull’applicazione degli schemi di gioco e nel ritmo. Devo dire che lui mi ha aiutato sotto qualsiasi punto di vista e grande merito va anche al secondo allenatore Dario Simoni, perché entrambi mi hanno dato fiducia e credono in me”.
Verona sta trovando continuità nell’ultimo periodo e in vista della fine di questa regular season l’entusiasmo può solo che aiutare: ”Noi stiamo viaggiando ad alti ritmi in questo momento ma il focus deve essere sulla fase finale di questo campionato e dopo dobbiamo cercare di fare un bellissimo playoff in una competizione a sé rispetto al campionato. Inutile fare previsioni ora ma il sogno resta quello di vincere lo scudetto il prima possibile. Dobbiamo essere ovviamente consapevoli delle nostre capacità, ma anche dei nostri limiti”.
- Pallavolo – Il mercato milionario delle attaccanti di posto2: il nuovo ingaggio di Boskovic vicino a quello di Leon?
- Pallavolo SuperLega – Mechini: “Una partita da parte nostra non giocata bene, a corrente alternata”