La settimana della Reale Mutua Chieri, iniziata con la vittoriosa trasferta a Cuneo e proseguita con la sconfitta a Monza contro Milano si conclude domenica col secondo impegno casalingo. Avversario di giornata Il Bisonte Firenze, squadra ostica e sempre pronta a lottare, avversaria da non sottovalutare.
Ilaria Spirito, capitano della Reale Mutua Fenera Chieri ’76, ha parlato a 48 ore dalla gara analizzando le prime settimane del campionato e poi indicando la strada per “portare a casa” la sfida con le toscane.
“Le prime tre partite sono state tutte diverse l’una dall’altra. – ha esordito il libero campione olimpico – La prima con Novara è stata un’altalena sia da parte nostra sia da parte loro. Noi abbiamo giocato ad altissimo livello nei set che abbiamo vinto mentre in quelli che che abbiamo perso ci siamo un po’ spente, credo anche per una concatenazione di errori e cose semplici che potevamo gestire meglio e ci hanno lasciato un gap di punti che a Novara non puoi concedere. La partita a Cuneo è stata strana: eravamo nervose e contratte, soprattutto all’inizio, ma nonostante questo siamo riuscite a portare a casa la vittoria grazie a individualità come Avery Skinner, che ha giocato una gara stratosferica e alla nostra presenza a muro, pur giocando una pallavolo un po’ lontana da quella che vorremmo esprimere. Con Milano tranne le fasi iniziali della partita abbiamo giocato bene tre set, in particolare il terzo da cui dobbiamo ripartire. Il quarto set non voglio considerarlo perché obiettivamente abbiamo un po’ mollato tutte”.
Poi parlando del prossimo incontro, Ilaria ha aggiunto: “L’obiettivo principale è guardare nel nostro campo e cercare di trovare un’identità nostra. Sappiamo quale pallavolo vogliamo giocare e dobbiamo cercare di trovare la consapevolezza per esprimerla sempre, sia in partite con squadre di altissimo livello sia nelle partite con squadre alla nostra portata o al nostro livello. Credo quindi che domenica la cosa più importante sarà fare del nostro meglio per giocare senza pressioni e con tranquillità, come facciamo in allenamento”.