(fonte volleybergamo.it) La storia rossoblù di Lucia Imperiali inizia una stagione fa: la giovanissima classe 1999 arriva a Bergamo da Orago e vede davanti a sé un’icona del volley, Paola Cardullo. L’anno seguente si trova ad essere compagna di reparto di un altro monumento della difesa, Imma Sirressi. Lucia conosce il suo ruolo, sa che indossa una maglia storica e che è qui per diventare grande. Sa che deve lavorare e “rubare” il più possibile dalle compagne più esperte. Poi, un giorno, si sente dire: “tocca a te”. Complice una squalifica inaspettata per Sirressi, Imperiali si prepara al suo debutto da titolare in A1. In un momento delicato, contro un avversario che mette i brividi. Lucia scende in campo a Conegliano, al cospetto delle campionesse d’Italia in carica, e fa la sua parte. Poi il destino decide che tocca ancora a lei. E allora va a Brescia e contribuisce a far scoccare la scintilla: arriva la prima, attesa vittoria. Arriva il match che ridà entusiasmo al gruppo. Arriva la sfida che riaccende la Zanetti Bergamo. E ora, dopo l’emozione di due battaglie in tre giorni che l’hanno lasciata senza fiato, si guarda indietro.
Che cosa ti sei detta dopo le tue due gare da titolare?
“Mi sono sentita soddisfatta di essere riuscita a tenere il campo. Potevo dare un po’ di più, però sono contentissima. Anche che sia arrivata la prima vittoria, sono felice di aver contribuito a dare una mano alla mia squadra”.
Che cosa hai provato quando hai saputo che saresti stata titolare a Conegliano prima e a Brescia poi?
“Un mix di emozioni. Subito mi è partita l’adrenalina, perché avevo la possibilità di giocare ed ero super contenta. Poi, in realtà, è subentrata anche un po’ di agitazione, perché non ero mai stata titolare in A1. Un po’ di agitazione e un po’ di pressione ci stavano… Sopra tutto, però, c’era la contentezza per poter far vedere i risultati dei miei allenamenti”.
Chi ti ha dato maggiormente coraggio in questi giorni?
“Imma. Mi è stata molto vicina, mi ha aiutata, mi ha incoraggiata. Mi ha fatto credere nelle mie possibilità. Devo tanto a Sirressi”.
E ora come prosegui il tuo percorso?
“Torno a lavorare consapevole di quelle che sono le mie possibilità e consapevole di quali siano gli aspetti in cui devo migliorare. Torno in palestra a dare una mano. Quando servirà ci sarò”.
Sei stata buttata nella mischia in un momento delicato. In una fase in cui c’era tanto bisogno di una vittoria. Come era il clima alla vigilia della gara con Brescia, all’interno dello spogliatoio?
“Eravamo molto cariche e positive. Avevamo voglia di vincere, quindi eravamo energiche. C’era un po’ di pressione, ma la carica la batteva”.
Qual è stato l’elemento scatenante e fondamentale per la vittoria?
“Penso ci sia stato tanto tanto lavoro di squadra. Ci siamo aiutate tanto, soprattutto non abbiamo mai mollato e ci abbiamo creduto fino in fondo”.
E ora come cambia l’atteggiamento della squadra dopo questa prima vittoria?
“Abbiamo acquisito sicurezza e consapevolezza delle capacità che abbiamo. Sappiamo che possiamo vincere e possiamo fare bene. Il successo di Brescia è stato uno stimolo a continuare a fare bene e a lavorare senza perdere l’entusiasmo”.
Ora si torna a casa. Per due settimane. Prima con Cuneo e poi con Filottrano. Quanto è importate giocare a Bergamo?
“Conta tanto, soprattutto per la spinta che ci dà il nostro pubblico. Saranno due partite che ci dovranno servire per fare punti: siamo cariche e vogliamo continuare quello che abbiamo iniziato a Brescia”.
Foto di Roberto Muliere