#Pallavolo SuperLega – Ravenna deve dare il massimo con Perugia per farsi perdonare dai tifosi

E’ il miglior battitore stagionale della Consar. Con i suoi 31 ace in 82 set disputati lo schiacciatore argentino con passaporto sloveno Cristian Poglajen è il decimo della classifica assoluta. Anche dalla sua capacità di mettere pressione al servizio passeranno le chances della Consar di rendere difficile la vita ai campioni d’Italia della Sir Safety Conad Perugia nel match di domani al Pala De Andrè, per il quale la società ha indetto la giornata giallorossa. “Sicuramente ognuno di noi, nel proprio fondamentale, dovrà essere al top, dovrà fare la sua miglior prestazione – dice Poglajen – ma, come abbiamo visto in altre occasioni, servirà soprattutto una prova di squadra. Solo lottando tutti insieme e giocando tutti per lo stesso obiettivo possiamo pensare di rendere la vita difficile a Perugia che, in questo momento, è forse la squadra più forte che c’è in Italia”. Ancor più della vittoria di prestigio, ricordando comunque che Perugia è stata l’ultima grande che Ravenna è riuscita a battere in gara2 degli scorsi playoff, la Consar ha un’altra missione: far dimenticare ai propri tifosi l’incolore prestazione di domenica scorsa e far capire loro che si è trattata di una domenica storta.  “Noi sappiamo che possiamo giocare una pallavolo di alto livello – conferma Poglajen – e nell’ultima partita contro Sora non siamo riusciti a farlo, ma per questa partita siamo carichi, stiamo facendo un bel lavoro in palestra, convinti che usando al meglio le nostre armi  migliori possiamo fare una buona partita. Abbiamo la consapevolezza di non avere nulla da perdere, la serenità di chi il suo obiettivo principale lo ha già raggiunto. Siamo, insomma, nelle stesse condizioni mentali con cui giocammo i playoff nello scorso campionato. E sappiamo cosa è venuto fuori, anche se le squadre e le situazioni sono diverse. Vogliamo dimostrare a tutta la nostra gente, ai tifosi ma anche a noi stessi che ce possiamo fare bene in questa partita. Dobbiamo lasciare l’anima”.