(Cristian Ferioli per iVolleymagazine.it) L’Italia punta in alto, ma la Serbia vuole conservare il suo titolo e il suo primato continentale. Jelena Blagojevic 31 anni, quattro trascorsi nel nostro campionato, oggi protagonista in Polonia dove si giocano gli Europei. Campionessa d’Europa due anni fa (come libero), fuori dalla squadra campione del mondo, ma tornata nel gruppo di Terzic per le sue qualità tecniche e di carattere. Ci siamo rivolti a lei per capire come vedono la rassegna continentale dalla sponda serba, dalla parte di quelle che risultati alla mano sono le favorite
Ciao Jelena, arrivate a questo Europeo da favorite insieme all’Italia, dopo aver superato il preolimpico, quanto pesava questa qualificazione e concordi con la formula?
“Come campioni del mondo secondo me non ha senso giocare le Qualificazioni Olimpiche, come la Polonia nel maschile, perché vincere un mondiale dovrebbe darti diritto alla qualificazione immediata. Per noi era importante vincere subito senza pensare ad altre possibilità come l’ultima a gennaio. Siamo campioni uscenti e favoriti, vogliamo vincere. In campo lo dobbiamo dimostrare”.
Nikola Grbic ex tecnico della selezione maschile, alla vigilia del match decisivo con l’Italia, si è lamentato di come le squadre europee siano penalizzate, pochi posti disponibili e spettacolo penalizzato, concordi con lui?
“Sono d’accordo con Nikola. Se escludiamo Brasile e Usa, tutte le altre migliori squadre sono europee, sia nel maschile che nel femminile. Giusto dare lo spazio a tutti, però dobbiamo considerare anche i valori e la qualità”.
Passiamo al tuo club, dopo la tua esperienza a Bergamo hai trovato nella Polonia la tua seconda casa, prima con il Chemik Police e adesso ti appresti alla tua terza stagione a Resovia.
“Mi trovo bene a Resovia, come città e come club, c’è una organizzazione di alto livello. Dopo il Chemik é il migliore club in Polonia. I palazzetti sono sempre pieni, il campionato non é allo stesso livello dell’Italia dove ogni partita é combattuta, qua ci sono molte differenze tra le prime 4 squadre e le altre”.
La pressione in Polonia è minore e si vive il risultato con meno ossessione?
“La pressione non manca mai. Ti prepari al meglio per vincere come nel lavoro, nella vita”.
Quali sono le partite che ti hanno dato più emozioni in carriera?
“Due anni fa all’europeo ho giocato da libero ed è stato incredibile, poi la prima partita in nazionale alle olimpiadi del 2012 a Londra. Emozioni incredibili”.
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