Pallavolo Qual.Tokyo2020: Laurent Tillie: “Ci sono anche molti infortuni e tanta stanchezza mentale”

Tra poche ore s’inizia il torneo di Qualificazione Europea per i Giochi di Tokyo 2020 e l’attenzione del grande volley si polarizza su Berlino, dove il Vecchio Continente si gioca l’ultima possibilità di andare in Giappone: la Serbia campione d’Europa, la Slovenia sua vice, la Germania padrona di casa guidata da Andrea Giani, la Bulgaria di Prandi e Sokolov, i Paesi bassi di Piazza e Nimir, la Francia di Monsieur magique Earvin Ngapeth.
I transalpini che sulla carta sono (erano?) i più agguerriti rivali di Podrascanin e compagni, arrivano a questo appuntamento con tanti problemi. Il ct Laurent Tillie, che soltanto 5 anni fa portà i bleu sul trono d’Europa parla delle difficoltà che ha incontrato per preparare la manifestazione, sottolineando ancora una volta l’intasamento al limite dell’incredibile del calendario internazionale:
“Ci sono anche molti infortuni e tanta stanchezza mentale. – ha dichiarato a Guillaume Degoulet per l’Equipe – Questo è il motivo per cui ho iniziato con un gruppo allargato a 17 atleti per testare tutte possibilità. Questo torneo, l’unica opportunità che ci rimane per andare alle Olimpiadi, è particolarmente complicata da gestire: sentiamo la pressione dei club che preferiscono che i loro giocatori si riposino. Alcuni sono già in fase di negoziazione o rinegoziazione per la prossima stagione. E poi c’è anche l’incessante catena di competizioni, il ritmo è diventato assolutamente infernale. C’è una forma di mancanza di rispetto per lo sportivo. Non prendiamo sufficientemente in considerazione la salute dei giocatori, le sfruttiamo il più possibile e questo inevitabilmente provoca infortuni. Earvin (Ngapeth ndr), per esempio, ha giocato il 25 e il 26 dicembre la semifinale e la finale di Coppa di Russia. Gli “italiani” erano in campo la sera del 26. E li abbiamo radunati il ​​27: fantastico, passare il Capodanno tra noi (ride) e prepariamo espressamente un torneo di altissimo livello. Non ho una risposta, ma capisco che la Federazione Internazionale sta cercando di pensarci …”