“Giocare a porte chiuse per noi è un danno da 50mila euro a partita” ha dichiarato il presidente di Modena volley Catia Pedrini ad Alessandro Trebbi in una intervista per il Resto del Carlino ed.Modena. Il dirigente emiliano ha dichiarato che secondo lei sarebbe stato meglio sospendere il campionato: “La situazione attuale io la sto vivendo con una enorme preoccupazione. Anche perché avrei agito diversamente. Sarebbe stato molto meglio sospendere il campionato, almeno fino alla fine di marzo”. Ma ci sarebbero stati da modificare calendari e formule… “In una condizione di emergenza è evidente che si prendono decisioni che per qualcuno possono apparire penalizzanti. Fermando la stagione andrebbe rivisto il sistema di regular season e play off. Però mi chiedo: se chiudi le scuole come fai a dire che non sospendi le partite? Se tutti dobbiamo osservare un comportamento che ci protegga, perché alcune categorie sì e altre no?”. E sulle porte chiuse il nr1 di Modena Volley: “Se si ammalerà o contagerà un atleta cosa succederà? Sarà un danno collettivo, questo senza dubbi. E poi, cosa si potrà fare? Cosa ne sarà dei campionati?… La mia sofferenza maggiore è proprio per il pubblico, ma anche per gli sponsor. Giocare a porte chiuse per noi è un danno da 50mila euro a partita. …Se andiamo a fine play off, i mancati introiti potrebbero essere nell’ordine di 4-500mi1a euro. Chi ha pagato l’abbonamento può pensare di essere danneggiato, noi come società siamo danneggiati a nostra volta. E gli sponsor?”.
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