Intervistato da Fabio Petrelli per il Corriere dello sport, il patron della Cucine Lube Civitanova Fabio Giulianelli tra le diverse analisi che ha fatto ha dichiarato:
SOSPENSIONE – “Abbiamo a che fare con una quotidianità che parla di centinaia di morti ogni giorno. A prescindere dalla componente professionistica, che c’è nello sport di alto livello, giocare rimane comunque una forma di divertimento per chi scende in campo, e per chi assiste sugli spalti o guarda in televisione. Credo che sospendere i campionati, al di là della possibile diffusione del virus, sia innanzitutto una giustissima forma di rispetto verso le tante famiglie che si sono trovate a piangere i loro cari e verso chi ogni mattina deve lottare all’interno delle strutture ospedaliere, dai pazienti al personale”.
RIPARTENZA – “Mi piacerebbe. Significherebbe riavvicinarsi alla normalità e quindi che l’emergenza è ormai alle spalle. Anche a giugno o luglio, perché no, magari con partite serali, in considerazione dello stop all’attività delle nazionali che è già arrivato con l’annullamento della Nations League e lo spostamento delle Olimpiadi. Sento parlare di eventuali difficoltà legate a contratti, transfert.. ma ritengo che se da parte di tutti esiste la volontà di ricominciare, sono ostacoli superabili, specialmente in un contesto del tutto eccezionale come quello in cui ci stiamo attualmente muovendo. Contesto a cui si dovranno adattare anche i giocatori, che sono stati obbligati ad interrompere la loro attività, e quindi la riprenderanno – esattamente come molte persone che lavorano – in un momento diverso. Senza contare che gli atleti impegnati con le loro nazionali, finita la stagione col club, sarebbero stati quasi subito precettati per la preparazione in vista di un’estate fatta di palestra, allenamenti, partite…”.
POST EMERGENZA – “Ne usciremo diversi. Forse a bocce ferme ci renderemo conto che il Covid-19 sarà servito, come ha detto qualcuno, a farci apprezzare di più quello che abbiamo. Spero di sbagliarmi, ma è difficile pensare che tutto tornerà come se nulla fosse accaduto, un po’ a tutti i livelli. E questo comporterà allinearsi alle conseguenze che questa criticità porterà: economiche, sociali, e ovviamente sportive”.
NO LUBE-EXIT – “La pallavolo è una passione, un veicolo di marketing, e tanto divertimento. E non la lasceremo, chiaro. Ma questa emergenza lascerà il segno anche li”
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