Valeria Caracuta è da poco rientrata in Italia dopo un viaggio durato due giorni, degno della miglior spy story americana. – Ha raccontato Pamela Pancosta www.salentolive24.com – Due settimane fa in Polonia i casi accertati di contagio erano soltanto 50 e le restrizione attivate dal Governo erano ancora piuttosto limitate. In attesa di decisioni sul campionato di volley “la società sportiva – ha spiegato al telefono l’atleta – ha dato la possibilità a noi stranieri di rientrare nei paesi d’origine e per stare vicini alle nostre famiglie. Pensavamo di tornare dopo un breve periodo a casa, ma il campionato è stato ufficialmente chiuso due giorni fa”.
Le valigie preparate di corsa e subito la ricerca, vana, di un volo che la riportasse a casa. “Non c’era modo di rientrare velocemente in Italia – ha continuato – Così con una collega e l’allenatore, ho preso un aereo fino a Lubiana con l’idea di affittare un’auto e arrivare fino a Venezia, ma a causa delle limitazioni sugli spostamenti, siamo riusciti ad arrivare solo fino a Gorizia. Siamo stati accompagnati dal papà della collega, che ha rischiato di non poter tornare indietro. Preso il primo treno disponibile siamo arrivati a Venezia, dove abbiamo dovuto esibire l’autocertificazione e passare lo scanner per la misurazione della temperatura, e infine in taxi fino all’hotel, dove siamo arrivate in tarda serata”.
All’alba del giorno successivo, dopo aver dormito solo 4 ore ed essere rimasta praticamente a digiuno per l’intera giornata precedente, Valeria è partita con un treno praticamente vuoto, destinazione Salento .
Foto di Maurizio Lollini