Valentina Arrighetti sta trascorrendo questo lungo periodo di lockdown nella sua casa con accanto i suoi animali: il pappagallo Pride, il gatto Aristotele e il cane Platone. Le sue giornate trascorrono tra studio e allenamenti, come ha raccontato a Valerio Arrichiello che l’ha intervistata per il Secolo XIX, ma anche riflettendo sul suo presente di campionessa e sul suo futuro.
PROGETTI – “Da ragazza dicevo che poi mi sarei allontanata dal volley, ma ho cambiato idea. Di sicuro non farò l’allenatrice mi pesa la poca stabilità, perché al giorno ad un tecnico non viene data la possibilità di programmare a lungo termine. Però ho progetti legati al mio mondo: mi piacerebbe fare qualcosa nel campo della tutela dello sport e degli sportivi”.
BARBOLINI -“L’ allenatore più bravo che ho avuto, anche se ne ho avuti tanti bravissimi. La sua filosofia è quella che più si avvicina alla mia visione del volley: lavorare con lui è bellissimo e a Novara mi sono trovata molto bene, c’è una bella atmosfera”
SOGNI – “Spero che la Nazionale vinca l’oro, ma non sarà con me. Si, nel volley avevo altri sogni, ma credo che resteranno tali. Sono un agonista, una vincente, per me non è stato facile accettare la fase discendente, vorrei essere sempre protagonista. Certo, potrei dire che vorrei smettere segnando l’ultimo punto in finale di Champions, ma è difficilmente realizzabile. So che non mi resta molto da giocare. E chissà, magari questo stop può essere un segno del destino: lo sfrutterò per riflettere sul mio futuro”.
Foto di Roberto Muliere