Alessandro Michieletto, diciottenne schiacciatore e talento emergente dell’Itas Trentino ed anche del volley italiano, intervistato da Marco Vigarani per il Corriere del Trentino, racconta delle sue giornate in casa tra allenamenti e studio per l’esame di maturità imminente.
ALLENAMENTI ANCHE IN FAMIGLIA – “Ci alleniamo da casa sei giorni a settimana. Il preparatore Guazzaloca ci ha concesso un solo giorno di libertà. Facciamo un lavoro molto tosto perché è giusto tenerci in forma. In più a casa riesco anche a fare qualche palleggio con il papà e le sorelle quindi mi ritengo fortunato… Danni? Il televisore devo dire che ha rischiato grosso, adesso stiamo in giardino”.
ESAME DI MATURITA’ – “Mi manca anche alzarmi la mattina per prendere l’autobus e andare a scuola. Le videolezioni sono comode a livello logistico ma sono più difficili sul piano dello studio e dell’organizzazione personale: è un impegno più simile a quello universitario… Stato d’animo? Giocare a pallavolo è un divertimento che trasmette una scarica di adrenalina e grinta. La maturità invece mette più che altro paura. Inoltre prima di andare in campo sono consapevole di essere pronto al 100% per quello che mi aspetta, per l’esame temo che non sarà possibile”.
CAMPIONE DEL MONDO U19 – “Cosa mi resta? L’orgoglio di un percorso iniziato a giugno e concluso a fine agosto. Abbiamo giocato tutta l’estate e lo rifarei mille volte. Non è da tutti diventare campioni del mondo: siamo ragazzi fortunati – poi sui motivi della sua crescita “Il primo è stato il passaggio di ruolo da libero a schiacciatore: non ho sentito troppo lo sforzo e ho iniziato a crescere in altezza. Ora devo lavorare sulla massa. Il secondo è stato l’esordio in SuperLega e la possibilità di giocare con grandi campioni”.
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