Pallavolo Altro – Giocare all’aperto si può come racconta chi lo ha fatto sino agli anni 80

Giocare all’aperto? Perchè no. Lo spiega Carlo Alberto Melis su l’Unione Sarda in un servizio che porta l’esperezienza di chi l’attività outdoor l’ha provata e che sui campi all’aperto ha giocato a lungo.
“Concetti condivisi anche da un ex gloria della pallavolo cagliaritana. Renato Cadeddu ha giocato nella San Paolo e nell’Aquila di cui oggi è dirigente, ed è stato allenatore. “Certo che si può giocare all’aperto. Ce lo insegnano il beach volley o le partite degli azzurri al Foro italico. L’Italia ha esordito proprio li di Fronte a undicimila spettatori nel Mondiale 2018, mica una gara scapoli-ammogliati. “Noi il volley lo abbiamo conosciuto all’aperto anche a livello medio-alto. E in tanti paesi come gli Stati Uniti o Cuba si giocano ancora in esibizioni che fanno spettacolo”. Naturalmente i pro qualche eccezione la sollevano: “E’ un altro sport. non c’è dubbio. Ma vedendo il taratlex al Foro Italico e l’assenza di vento ho capito che si può fare. E poi oggi ad alto livello il gioco è velocissimo e non subisce tanto il vento. La qualita ad alto livello può risentirne ma le capacità di adattamento che crea lo sport all’aperto sono enormi.. Cadeddu non parla per sentito dire: “All’Aquila si giocava al l’aperto sino ai 18 anni e anche la squadra di Serie A si allenava spesso All’esterno. E poi giocavamo tornei in piazza. per esempio a Oristano. in piazza Eleonora. Cerano le bancarelle, la musica: una festa». Il punto è capire se questa possa essere una soluzione: utile per ripartire: “Si, almeno nelle categorie giovanili. se non vogliamo che certi sport siano soppressi. Con le norme che la Fipav ha diramato è praticamente impossib11e giocare e allenarsi. Sarebbe importante già poter liberalizzare lo sport all’aperto. Magari con time-out per sanificarsi le mani. asciugamani personali, controlli periodici. Ma ricordiamoci che l’educazione sportiva è fondamentale per la crescita del ragazzo e sta mancando tanto. Anche agli adulti”

Foto di Marika Torcivia