“Torno al maschile per riprendere un sogno sfumato sul più bello”.Con questa frase Simone Gandini ha confermato di essere il nuovo allenatore di Scanzo. Bresciano classe 1974 ha costruito passo dopo passo il suo curriculum in panchina, passando da Valtrompia a Montichiari, sponda Lorini, arrivando a giocarsi – nel 2017 – la finale per la A2 persa con la favoritissima Massa. E lui, dopo un triennio di gran livello alla CBL Costa Volpino in B femminile, fissa idealmente lì il suo punto per un nuovo inizio. “Ripensando al percorso – dice – ho capito che ho ancora molto da dare. Avevo bisogno di un ambiente come Scanzo, stracolmo di entusiasmo. Sono contento di ciò che ho fatto, voglio però tornare a vivere sensazioni come quel play-off per dimostrare ciò che so fare e, soprattutto, per ripagare la totale fiducia della società. E sono certo d’aver fatto la scelta ideale”.
Concreto e determinato con la giusta dose d’umiltà da applicare ad un’idea di pallavolo assolutamente cristallina, Gandini espone così i suoi capisaldi: “La mia mentalità è votata alla fase break – spiega – in cui si mette pressione all’avversario puntando su una correlazione tra muro e difesa particolarmente disciplinata. In un contesto di cambio palla invece mi piace che i giocatori prendano anche quel sano rischio, dettato dall’espressione delle loro caratteristiche. Da una parte la coscienza e la rigidità di una preparazione certosina, dall’altra spazio all’inventiva e all’estro. Mi aspetto un girone tosto che andrà affrontato senza lasciare nulla al caso, consapevoli d’aver sempre tanto da dimostrare e vogliosi di progredire costantemente sotto il profilo tecnico, tattico e psicologico. Perché parte sempre tutto dalla testa. Solo approcciando ogni situazione nel modo giusto, si può andare lontano”
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