Tsimafei Zhukouvski, che nella prossima stagione vestirà la maglia del Fakel Novy Urengoy, ha rilasciato una intervista al sito del club parlando di sé e della sua lunga avventura in SuperLega.
SOGNO – “Ho sempre sognato di giocare nel campionato russo. Stavo per rinnovare con Perugia, ma sono stato contento di essere stato chiamato dal Fakel, perché ho sentito molte opinioni positive su questo club. Inoltre, ne ho parlato con il mio amico Eric Shoji, lui e io abbiamo giocato insieme a Berlino. Mi ha anche detto molte cose buone sulla nuova squadra”.
PASSATO – “Ho giocato in molti club le migliori strutture le ho trovate a Berlino e Civitanova. Avevamo tutto ciò che potevamo desiderare. Nei club tedeschi tutto è organizzato al più alto livello… In Italia, possono competere per il titolo solo due o tre squadre… se si parla di livello di gioco, allora giocare il Campionato Italiano ti da un grande vantaggio”.
PARAGONE – “Penso che il livello dei campionati di Italia e Russia sia lo stesso. In Italia, si fanno molte analisi statistiche e molte tattiche. In Russia, per quanto ne so, viene prestata meno attenzione a questo, ma allo stesso tempo, la pallavolo russa è notevolmente più potente”.
LINGUE – “Parlo croato, italiano, inglese e russo. Ma non ho abbastanza pratica con il russo, perché lo parlo solo con la mia famiglia. Mia moglie è croata, capisce bene il russo, ma non lo parla. Adesso mi esercito molto con mio figlio di quattro anni. Quando arriveremo in Russia, lo scriverò immediatamente all’asilo, e sicuramente imparerà perfettamente la lingua russa”.
DIFFICOLTA’ – “Per ogni alzatore non è facile arrivare in un nuovo club, ma spero di adattarmi il più rapidamente possibile. Chiedo sempre a tutti i giocatori quali giocate preferiscono e mi adatto individualmente a ciascuno. Ad alcune persone piace un passaggio veloce, altri un po’ più lento, più alto o più basso. Non faccio giocate spettacolari cerco di fare solo giocate più utili.
MIGLIORI – “I tre migliori alzatori del nostro tempo? I primi due posti li darò al brasiliano Bruno Rezende e all’americano Micah Christenson. Per me si distinguono dagli altri. Non darò il terzo posto a nessuno, ci sono troppi candidati”.
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