Pallavolo Azzurrine – U17 femminile è iniziato il nuovo lavoro di Marco Mencarelli

Riparte ufficialmente oggi il lavoro dell’under 17 femminile azzurra guidata da Marco Mencarelli. Le azzurrine si sono ritrovate nel primo pomeriggio al Centro Pavesi di Milano per cominciare il primo collegiale in vista della rassegna continentale in programma dal 1 al 9 ottobre in Montenegro, per loro, che finiranno questo primo ritiro sabato 25 luglio, sarà un periodo molto importante per riprendere confidenza con il campo, dopo questo “stop forzato” legato alla pandemia.
In via precauzionale, tutto lo staff e tutte le atlete convocate, prima del raggiungimento della sede del ritiro, dovranno essere sottoposti al test sierologico per la ricerca di anticorpi del Covid-19 (IgM, IgG), il cui risultato verrà prontamente esaminato dal responsabile sanitario della squadra.
Queste le dichiarazioni del Tecnico Federale Marco Mencarelli: “L’emozione è più delle ragazze, soprattutto di quelle più giovani. Si ha la percezione di cominciare una “nuova vita”… sono stato talmente tanto tempo fermo in casa a fare un lavoro del tutto diverso, con un ritmo della giornata del tutto diverso, che ora mi sembra di partire per un’esperienza lavorativa completamente nuova. È quasi come se fossero stati cancellati più di 20 anni di attività collegiale estiva con le squadre nazionali. Il discorso che faccio la prima volta che conosco le ragazze, e questo è il caso trattandosi di un gruppo nuovo, è basato su due concetti: il primo è il privilegio di vestire la maglia della nazionale. Di solito faccio una specie di “conto della serva”, partendo dal numero di praticanti della loro età e dal fatto che se si guardano intorno le atlete convocate sono 18. Solamente 18 ragazze della loro età, tra le tantissime che praticano pallavolo, vestono la maglia dell’Italia, questo vuol dire essere delle privilegiate. Il secondo elemento, è “la responsabilità che c’è dietro l’essere privilegiato”. Quindi se io sono un “privilegiato”, inevitabilmente sono una persona destinata a un percorso particolare, e questo comporta una grande responsabilità nel rappresentare i sogni di tutte coloro, che purtroppo, la maglia dell’Italia non potranno mai vestirla”.